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MA I VOLONTARI A PAGAMENTO SONO VOLONTARI? 26 luglio 2012

Posted by ilbeneincomune in TERRITORIO.
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Il volontariato è un’attività libera e gratuita svolta per ragioni private e personali, che possono essere di solidarietà,di assistenza sociale e sanitaria, di giustizia sociale, di altruismo o di qualsiasi altra natura.

Può essere rivolto a persone in difficoltà, alla tutela della natura e degli animali, alla conservazione del patrimonio artistico e culturale. Nasce dalla spontanea volontà dei cittadini di fronte a problemi non risolti, o non affrontati, o mal gestiti dallo Stato e dal mercato . Per questo motivo il volontariato si inserisce nel “terzo settore” insieme ad altre organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del diritto pubblico.

Il volontariato può essere prestato individualmente in modo più o meno episodico, o all’interno di una organizzazione strutturata che può garantire la formazione dei volontari, il loro coordinamento e la continuità dei servizi.

Questa è la definizione di Volontariato che possiamo trovare su Wikipedia. A Palazzago ultimamente il tema “Volontari” è molto in voga. Pare ci siano volontari per ogni cosa: per il volantinaggio, per l’assistenza allo spazio compiti, quelli delle varie associazioni, quelli tanto ricercati per ripulire scuole e via dicendo. 

Ma ci sono volontari e volontari. Ci sono quelli veri e ci sono quelli con il rimborso spese da 5,16 euro all’ora. Premesso che poco mi importa se dei cittadini vengono pagati miseramente per svolgere attività sul territorio, ma perché continuiamo a chiamarli VOLONTARI? Non sarebbe più giusto definirli collaboratori sottopagati? Già, non si può perché non sono sotto pagati, percepiscono un rimborso spese. Allora la mia domanda è, se vengono rimborsate delle spese dove possiamo trovare la documentazione, per ogni singolo presunto volontario, che certifica queste spese? E se di rimborso spese si tratta per quale motivo pare che ci siano dei volontari a rimborso che attendono da tempo i soldi che gli spettano?

Poi non stupiamoci se ci sono associazioni di volontari da 1800 euro l’anno e associazioni da 26mila euro l’anno. I volontari vanno pure spesati giusto?

E non mi si venga a dire che senza il rimborso nessuno farebbe il volontario a titolo gratuito, lo dimostrano tante associazioni sul territorio e alcuni gruppi di recente formazione che il volontariato vero a Palazzago può esistere tranquillamente.

A questo punto sono proprio curiosa di capire perché nessuno dei nostri amministratori, di fronte allo sdegno di alcuni per i contributi alla Pro Loco non abbia menzionato la questione. Forse perché nonostante la vagonata di soldi predisposta anche quest’anno sono in arretrato con i rimborsi spese? O forse perché se non si decidono a tirare fuori le quattro palanche che devono rischiano di trovarsi senza volontari sugli scuolabus a settembre?

Come è possibile che nella convenzione con la Pro Loco non si accenni alla retribuzione di tali finti volontari? Forse perché in realtà non si tratta di volontari ma di cittadini  sottopagati praticamente al servizio del comune, che camuffa dei compensi con il rimborso spese? Non sono proprio sicura che sia una cosa fatta a regola d’arte ma c’è una commissione che si occupa delle associazioni, qualcuno sicuramente saprà darci una risposta.

Michela Scavo

Commenti»

1. carmelo - 26 luglio 2012

Si racconta di molto sottobosco su queste attività. E’ che a Palazzago gli scavi nei boschi sono ignorati dagli amministratori, in questo caso invece sembra abbiano fatto crescere un rigoglioso sottobosco.
C’è da “indagare” perchè pare esserci una piccola economia sommersa con i soldi pubblici. Se anche è regolare deve essere trasparente e pubblica!

2. Michela Scavo - 26 luglio 2012

Fino a quando si tratta di voci ci si può credere oppure no, poi quando come per magia incappi in uno di questi volontari e la discussione salta fuori per caso il film cambia. Alla fine dei conti il contributo annuo per il famigerato rimborso spese si aggira intorno alle 2000 euro circa (riferimento agli accompagnatori degli scuolabus). Ora non ho idea di quanto volontariato gestisca la Pro Loco ma a spanne mi sa che si parla di parecchie palanche. Di fatto si tratta di un contratto bello e buono perché esistono accordi precisi tra i prestatori di lavoro ( e non volontari, grazie ) e la Pro Loco, niente di scritto però, anche se i fantasmagorici rimborsi spese vengono effettuati a mezzo di bonifico bancario. Ovviamente la Pro Loco è legata al comune e in tempi di vacche magre come questi, senza soldi e con una notevole diminuzione delle entrate il risultato è che probabilmente mancheranno i fondi per garantire il servizio il prossimo anno, ma anche se ci fossero probabilmente verrà a mancare la manovalanza che è in attesa della paga da un pezzo. La cosa bella è che non si può nemmeno parlare di prestazioni occasionali…. la legge è chiara a riguardo, non si devono superare i 30 giorni lavorativi per lo stesso committente ( certo e qui potrebbe scattare il giochetto) ma comunque non raggiungiamo le 5mila euro di reddito. Sembra veramente una sorta di mercatino del lavoro sottobanco…. Sarebbe opportuno recarsi in comune e chiedere il bilancio di tutte le associazioni che percepiscono i contributi dal comune verificando che le spese dichiarate corrispondano alle effettive uscite, quanto ai rimborsi spese voglio proprio vedere le relative fatture e/o ricevute dei singoli operatori…

Tommaso - 28 luglio 2012

Fatelo voi,
chiedete il bilancio e pubblicatelo on line.
Fate una bella inchiesta on line,
così ci sono pochi elementi, siate più specifici e denunciate le irregolarità.


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